HomeCommissionsCOMMISSION #8 – ALA D’AMICO

COMMISSION #8 – ALA D’AMICO

La Iuno di Ala d’Amico (Roma, 1985) è una riproduzione, su supporto ligneo, di un giglio: un fiore dalla forte valenza simbolica, associato ai concetti di fertilità e verginità rispettivamente nella tradizione pagana e cristiana. Germogliato grazie alle gocce di latte cadute dal seno di Giunone, capaci di donare a Ercole una forza sovraumana, rappresenta la forza generativa della dea romana. Raffigurato tra le dita dell’arcangelo Gabriele nell’episodio dell’Annunciazione, esso incarna il candore di Maria di Nazareth e il mistero del concepimento di suo figlio Gesù. È così, in entrambi i casi, simbolo di fecondità, di procreazione e vita.
Nella tavola di Ala d’Amico, realizzata tramite tecnica serigrafica, il fiore campeggia al centro della composizione: la sua resa ravvicinata, più che a una natura morta, sembra accostare l’immagine alle rappresentazioni contenute nei trattati di botanica, di carattere più prettamente scientifico. Allo stesso tempo, però, le piccole incongruenze rilevabili nelle immagini dei petali e dei pistilli tradiscono il ricorso a uno strumento diverso da quello fotografico, corrispondente a un piccolo scanner portatile, di modeste dimensioni.
Attraverso il suo utilizzo, di regola limitato alle superfici piane, la forma del fiore risulta rielaborata dallo stesso gesto dell’artista che, nell’accostarsi alla pianta, replica un movimento simile a quello eseguito per la stesura dell’inchiostro sul telaio serigrafico. 23.09.23  fa parte di un più ampia serie di lavori intitolata Erbacce e dedicata alle piante spontanee cresciute tra il cemento cittadino.
Il progetto si presenta in questo senso come un’antologia – letteralmente: una collana di fiori – che  testimonia della costante e irriducibile vitalità della Natura.

Ala d’Amico, 23.09.23, serigrafia in grafite su compensato di abete, 59,5 x 42 cm, edizione unica.

Testo di Giulia Gaibisso

Ala d’Amico (Roma, 1985) è artista visiva e fondatrice dal 2021 di ORME, studio di serigrafia sperimentale. Per paura che la continua proliferazione di nuove immagini non facesse altro che annullarle, Ala d’Amico ha iniziato ad interessarsi alla vita delle immagini già esistenti, studiandone le possibilità di trasformazione sia a livello formale che concettuale. La domanda che l’artista si pone è quale sia o quale possa essere la vita di un’immagine. La tecnica serigrafica diventa così il medium adatto per lavorare sul dualismo tra un’immagine scattata ed una appropriata, tra il principio di unicum e quello di singola immagine all’interno di una serie, tra il concetto di possesso e quello di uso. Il lavoro di Ala d’Amico si trova così a investigare il rapporto tra materia ed immagine. Nei lavori vengono usati metodi di riproduzione sia analogiche che digitali, ma anche le immagini vengono spesso da fonti diverse, libri di storia, fermo immagine di telegiornali, testi scientifici, appropriandosene le ricontestualizza in dialogo con immagini personali in nuove composizioni per sottolineare narrative alternative e magari scoprire significati latenti. Tra le sue mostre: Fragments, La Frontiera, Paris (2017); Histoire Naturelle, La Frontiera, Paris; SESSION #1, MdM Gallery, Paris (2016); Et.alia/1, Sleep Center Gallery, New York City (2015). Nel 2015 ha vinto la Paula Rhodes Memorial Award.