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COMMISSION #2 – LUISA GARDINI

In occasione dell’equinozio di primavera IUNO presenta la seconda commissione affidata a Luisa Gardini (Ravenna, 1935).
La IUNO di Luisa Gardini appare come un’invocazione, una preghiera formulata attraverso il rituale del gesto e del colore. Le quattro grandi lettere che campeggiano sul foglio sono tracciate con un pastello rosso che sembra richiamare le qualità ferine e vitali della Dea Madre.
Al centro, come una reliquia, sta una piccola immagine, la riproduzione di un busto acefalo, che introduce nell’opera un elemento iconico. La statua non ha identità, ma sembra assumere contestualmente i tratti di Giunone, raffigurata in posa ieratica e vestita di un panneggio che ricade sui seni, attributi di maternità e fertilità. La rappresentazione della dea, dunque, viene in prima istanza affidata al suo nome e la parola si sostituisce all’immagine.
La sostituzione è però solo apparente: disegno e scrittura sono sempre equivalenti nel lavoro di Luisa Gardini. È nella mano che si rintraccia l’origine di ogni espressione. È il gesto il principio di ogni forma di linguaggio.

 

Luisa Gardini, Senza titolo, 2021
Pastello a olio e collage su carta, 55,5 x 75,5 cm

Testo di Giulia Gaibisso

Luisa Gardini (Ravenna, 1935), vive e lavora a Roma, dove è stata allieva di Toti Scialoja ed è entrata in contatto con la produzione di Twombly, Burri e Pollock, artisti fondamentali per la sua ricerca. Pittrice da sempre attiva e riservata, negli ultimi dieci anni si è avvicinata alla ceramica.