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ANDREA MARTINUCCI: LA MEMORIA DELLE COSE

ANDREA MARTINUCCI: LA MEMORIA DELLE COSE

Ottobre 2022

IUNO

La memoria delle cose è una fanzine nata a seguito dell’omonimo laboratorio pensato da Andrea Martinucci per IUNO, volto a mediare e favorire lo scambio e la trasmissione di esperienze e di memorie attraverso pratiche legate all’inconscio.
Alternando tecniche di descrizione analitica e di registrazione estemporanea di emozioni, ricordi o sensazioni, le attività proposte hanno permesso di sperimentare nuove modalità di riflessione sugli oggetti quotidianamente vissuti, per rivelarne le potenzialità evocative.
Investiti di un valore sentimentale particolare o casualmente sopravvissuti allo scarto, essi sono in effetti testimonianze tanto materiali quanto esistenziali: descrivere e ragionare sui valori loro attribuiti equivale a trascenderne l’uso per recuperarne le componenti emozionali e psicologiche.
Pratiche ed esercizi svolti durante la giornata hanno condotto all’interazione con lo spazio circostante, così come al graduale affiorare di reminiscenze, immagini o ricordi sopiti.
A partire dalla selezione di alcuni oggetti personali, ogni partecipante è stato invitato a raccontarsi in maniera inedita, dando spazio alla dimensione del ricordo e dell’inconscio, costruendo una narrazione personale svincolata dai metodi della presentazione canonica.
La ricercatrice Angelica Bollettinari, invitata dallo stesso artista, ha poi guidato degli esercizi di narrazione reciproca ispirati al libro Tu Che Mi Guardi, Tu Che Mi Racconti di Adriana Cavarero, e alla pratica del Deep Listening, sviluppata della compositrice Pauline Oliveros.
La rievocazione di storie e memorie associate a piante e alberi e la loro conseguente trascrizione su carta, ha permesso di fissare e allo stesso tempo rielaborare parti del proprio vissuto, contribuendo alla parziale riscrittura della propria biografia.
Procedendo dal generale al particolare, dall’oggettivo al soggettivo, sono sorte riflessioni intorno allo scorrere del tempo, la sua percezione e il legame che con esso assumono gli oggetti. Il dialogo e la lettura condivisa, parti integranti dell’esperienza, hanno infine permesso la costruzione di uno spazio di ascolto e fiducia reciproca.

Per ulteriori informazioni sull’edizione inviare una mail a: info@iunoiuno.it 

Andrea Martinucci (1991, Roma) è un artista visivo che vive e lavora tra Milano e Roma.
Il suo lavoro è stato esposto in istituzioni e spazi sperimentali come Institut Français – Palazzo delle Stelline (Milano, 2016); IIC Los Angeles (Los Angeles, 2022); Mattatoio (Roma, 2016); Palazzo Reale (Milano, 2019); Tang Contemporary Art (Hong Kong, 2020); FuturDome (Milano, 2017); Palazzo delle Esposizioni (Roma, 2012); VUNU Gallery (Kosice, 2020); ZETA Contemporary Art Center (Tirana, 2021); Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce (Genova, 2012); Museo d’Arte e Archeologia della Maremma (Grosseto, 2017); Fondazione Pastificio Cerere (Roma, 2012) e In De Ruimte Space (Gent, 2019).
Nel 2020 è stato tra i vincitori di Cantica21. Italian Contemporary Art Everywhere (MAECI-DGSP/MiC-DGCC), con Turbomondi (Melodia), una video installazione destinata alla Collezione Pubblica dell’Istituto Centrale per la Grafica, Roma. Ha preso parte a diversi progetti, tra i quali: Tonight we are young – New Italian Art, Triennale (Milano, 2022); Fenomeno Pasquarosa, La Fondazione – Fondazione Nicola Del Roscio (Roma, 2020); MANIFesta – Iniziative di II, MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma (Roma, 2021); Rereading the Archive, Fondazione ICA (Milano,  2022) e SPRINT, O’ Space (Milano, 2017).