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ANDREA MARTINUCCI: OPEN SCRIPT

5 – 8 ottobre 2022

Open Script è un momento di restituzione di quanto elaborato e approfondito da Andrea Martinucci nell’ambito del suo periodo di residenza presso IUNO. Allo stesso tempo è un resoconto della sua ricerca dedicata al valore emotivo dell’oggetto, al carattere frammentario del ricordo, all’esigenza e all’impossibilità di un’archiviazione sistematica del passato.
Attraverso video, tele e documenti la presentazione vuole rendere conto della graduale rottura di ogni codice linguistico ed espositivo attuata da Martinucci attraverso il ricorso a una costante sovrapposizione di linee temporali ed espressive.
Le opere della serie Open Script (2022) sono assimilabili a piccoli libri smembrati, solo parzialmente leggibili, pensati come ideali prolungamenti della libreria di IUNO. Realizzati a partire da scarti di tele precedentemente dipinte, i lavori sembrano materializzare quella parzialità e arbitrarietà connaturata ai ricordi: le storie personali e collettive appuntate dall’artista sulla loro superficie sono oggetto di una volontaria omissione, attuata mediante pieghe sul tessuto e stratificazioni di colore.
Turbomondi – materiale contro la paura e la voglia della perdita, l’archivio del progetto avviato da Martinucci nel 2020 e pensato come una sceneggiatura cinematografica in continuo divenire che registra voci, impressioni, tracce di esistenza, è stata tradotto nel corso della residenza dall’artista e dalle curatrici Lisa Andreani e Maria Vittoria Di Sabatino, insieme a Ilaria Gianni e Cecilia Canziani. Il lavoro ha tentato di salvaguardare suoni e omissioni del testo, considerati parte integrante del particolare processo di scrittura che caratterizza il progetto.
Il video Turbomondi (Melodia) (2021) è infine vera e propria trasposizione in movimento dell’universo contenuto nella sceneggiatura, nonché più completa espressione di quella visione animistica che sembra informare tutta la produzione artistica di Martinucci.
La frammentarietà delle composizioni e dei linguaggi proposti, l’impossibilità di una lettura integrale di parole e immagini, contribuisce alla generazione di un senso di precarietà e incertezza comune a ogni manifestazione umana, espressa in questo frangente anche attraverso la desiderata breve durata della mostra.

Per l’occasione è stata stampata una fanzine in numero limitato che ripercorre i momenti salienti del workshop realizzato dall’artista in collaborazione con Giulia Gaibisso.

Andrea Martinucci (b. 1991, Rome, IT) is a visual artist who lives and works between Milan and Rome.
His work has been exhibited in institutional and experimental spaces such as Institut Français - Palazzo delle Stelline (Milan IT, 2016); IIC Los Angeles (Los Angeles USA, 2022); Mattatoio (Rome IT, 2016); Palazzo Reale (Milan IT, 2019); Tang Contemporary Art (Hong Kong CN, 2020); FuturDome (Milan IT, 2017); Palazzo delle Esposizioni (Rome IT, 2012); VUNU Gallery (Kosice SK, 2020); ZETA Con temporary Art Center (Tirana AL, 2021); Museum of Contemporary Art of Villa Croce (Genoa IT, 2012); Museum of Art and Archaeology of Maremma (Grosseto IT, 2017); Fondazione Pastificio Cerere (Rome IT, 2012) and In De Ruimte Space (Gent BE, 2019).
In 2020 he was among the winners of Cantica21. Italian Contemporary Art Everywhere (MAECI-DGSP/MiC-DGCC), with Turbomondi (Melodia), a video installation destined for the Public Collection of Istituto Centrale per la Grafica, Rome, IT. He took part in several projects, among which: Tonight we are young - New Italian Art, Triennale (Milan IT, 2022); Fenomeno Pasquarosa, La Fondazione - Nicola Del Roscio Foundation (Rome IT, 2020); MANIFesta -Iniziative di II, MACRO - Museum of Contemporary Art of Rome (Rome IT, 2021) and SPRINT, O’ Space (Milan IT, 2017).